Nella lunga attesa dell’incontro con Cristo tuo Figlio
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – A
In questa terz’ultima Domenica dell’Anno liturgico, la Parola di Dio insegna alla Chiesa, pellegrina nel tempo, cosa fare perché il suo sguardo e il suo cuore siano sempre tesi verso l’avvenimento finale, l’incontro con Cristo, suo sposo, senza cedere alle lusinghe del mondo o a uno svilimento dell’amore, poiché non sa quando lo Sposo tornerà.
Questa è la tentazione più ricorrente per ogni cristiano: tutti sappiamo che moriremo, che incontreremo il Signore, che ci introdurrà nella sua gioia se saremo preparati, ma di fatto, pur sapendolo, viviamo senza pensarci, ci agitiamo come se fossimo eterni. La morte di un amico, di un conoscente, ci richiama per pochi attimi a questa verità, ma subito ci rituffiamo nel non pensare. Gesù nella parabola odierna ci invita ad esercitare la virtù della vigilanza. Non importa sapere quando egli verrà, l’importante – dice Gesù – è vivere ricordandoci che lo Sposo verrà e, se saremo in attesa amorosa, l’incontro con lui sarà un incontro nuziale, festoso.
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