Padre David Maria Turoldo
I PRIMI ANNI
Nato a Coderno (Udine), paese della bassa friulana, il 16 novembre 1916, DAVID MARIA TUROLDO entrò giovanissimo nell'Ordine dei Servi di Maria e a soli ventiquattro anni fu ordinato sacerdote. Laureatosi poi in filosofia, visse nel convento di San Carlo al Corso in Milano gli anni della Resistenza, cui partecipò direttamente anche fondando e dirigendo un foglio clandestino antifascista, "L'Uomo".
L' IMPEGNO VERSO IL PROSSIMO
Forti furono, soprattutto, la sua parola predicata in duomo (dal 1943 al 1953) e l'azione di carità verso i poveri. In questo contesto diede vita, insieme all'amico e confratello Camillo de Piaz, al centro culturale "Corsia dei Servi", crocevia delle istanze di rinnovamento - anche religioso - negli anni precedenti il concilio Vaticano II.
Dal 1963 la sua residenza abituale fu nel Priorato di Sant'Egidio in Fontanella di Sotto il Monte (Bergamo). Morì a Milano il 6 febbraio 1992 ed è sepolto nel piccolo cimitero di Fontanella.
Nato a Coderno (Udine), paese della bassa friulana, il 16 novembre 1916, DAVID MARIA TUROLDO entrò giovanissimo nell'Ordine dei Servi di Maria e a soli ventiquattro anni fu ordinato sacerdote. Laureatosi poi in filosofia, visse nel convento di San Carlo al Corso in Milano gli anni della Resistenza, cui partecipò direttamente anche fondando e dirigendo un foglio clandestino antifascista, "L'Uomo".
L' IMPEGNO VERSO IL PROSSIMO
Forti furono, soprattutto, la sua parola predicata in duomo (dal 1943 al 1953) e l'azione di carità verso i poveri. In questo contesto diede vita, insieme all'amico e confratello Camillo de Piaz, al centro culturale "Corsia dei Servi", crocevia delle istanze di rinnovamento - anche religioso - negli anni precedenti il concilio Vaticano II.
Dal 1963 la sua residenza abituale fu nel Priorato di Sant'Egidio in Fontanella di Sotto il Monte (Bergamo). Morì a Milano il 6 febbraio 1992 ed è sepolto nel piccolo cimitero di Fontanella.
LE OPERE LETTERARIE
Le prime liriche apparvero nel dopoguerra (lo non ho mani, 1948; Udii una voce, 1952; Gli occhi miei lo vedranno, 1955).
Una prima raccolta complessiva è del 1971. La successiva, completa, è del 1990, O sensi miei..., e gli valse l'ammirazione di illustri protagonisti della poesia contemporanea, quali Andrea Zanzotto, Luciano Erba, Giovanni Giudici.
Seguirono Canti ultimi (1991) e Mie notti con Qohelet (1992): tutta una produzione poetica connotata da forte religiosità, la stessa che si ritrova nei testi teatrali - come Oratorio in memoria di frate Francesco ( 1981) e Sul monte la morte ( 1984) - e in alcuni significativi saggi sulla problematica religiosa ed esistenziale: Alla porta del bene e del male (1978), Anche Dio è infelice e Neanche Dio può stare solo ( entrambi del 1991 ).