Redazione Bollettino
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S. Francesco di Sales – 24 Gennaio 2019
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Celebriamo la festa del santo fondatore delle figlie di S. Maria della Visitazione insieme ai numerosi giornalisti, perché entrambe le categorie di persone trovano ispirazione e forza dalla intercessione di S. Francesco di Sales.
Mi piace collocare queste due vocazioni l'una nel cuore della Chiesa, l'altra nel cuore del mondo. Due vocazioni apparentemente antitetiche, distanti per gli ambienti che frequentano, ma anche per il diverso tipo di impegno che entrambe svolgono, nella Chiesa a servizio del mondo.
Queste sorelle che vivono all'interno di queste mura, come una fornace ardente, e continuamente intercedono perché coloro che sono immersi per la loro condizione nelle realtà terrene, i giornalisti, le sappiano vivificare alla luce del Vangelo.
Così nella Chiesa coesistono e si integrano le diverse vocazioni. Una è complementare all'altra. Ciascuna è illuminata e sostenuta dalla ricchezza e dalla originalità dell'altra. Entrambe vie di santificazione, meta comune della vita cristiana.
Se nella Chiesa mancassero le vocazioni alla vita contemplativa, tutto si ridurrebbe a un impegno febbrile, ma infecondo. Se nella Chiesa non ci fossero le vocazioni laicali, espresse dalle diverse professionalità, mancherebbe la capacità di far sentire vivo il corpo ecclesiale che edifica la società come il lievito nella pasta.
Comune è, o dovrebbe essere, lo stile di azione, che consiste nel fare il bene per amore, con la consapevolezza che esso avanza e matura lentamente, seminando un clima di fiducia, di positività e di rispetto per le persone., in un rapporto di dolcezza e di serena e docile accoglienza reciproca.
Questo stile richiede un esercizio continuo di relazione umile e caritatevole nei confronti delle altre sorelle nel monastero, ma lo stesso metodo è richiesto e condiviso con quanti sono al servizio della informazione.
Piuttosto che ferire ulteriormente una società già abbondantemente fondata sulla aggressività e sulla paura, è opportuno far conoscere e promuovere le numerose positività presenti sul territorio, che edificano la società e costruiscono una cultura fondata sulla misericordia.
Diffondere il bene perché il Signore possa moltiplicarlo. Siamo grati a entrambe le vocazioni perché a loro modo sono un segno della fecondità di Dio e della sua fedeltà tra noi. Ci accompagni sempre la protezione di S. Francesco di Sales, mentre noi tutti ci affidiamo alle preghiere di queste nostre sorelle.
Mi piace collocare queste due vocazioni l'una nel cuore della Chiesa, l'altra nel cuore del mondo. Due vocazioni apparentemente antitetiche, distanti per gli ambienti che frequentano, ma anche per il diverso tipo di impegno che entrambe svolgono, nella Chiesa a servizio del mondo.
Queste sorelle che vivono all'interno di queste mura, come una fornace ardente, e continuamente intercedono perché coloro che sono immersi per la loro condizione nelle realtà terrene, i giornalisti, le sappiano vivificare alla luce del Vangelo.
Così nella Chiesa coesistono e si integrano le diverse vocazioni. Una è complementare all'altra. Ciascuna è illuminata e sostenuta dalla ricchezza e dalla originalità dell'altra. Entrambe vie di santificazione, meta comune della vita cristiana.
Se nella Chiesa mancassero le vocazioni alla vita contemplativa, tutto si ridurrebbe a un impegno febbrile, ma infecondo. Se nella Chiesa non ci fossero le vocazioni laicali, espresse dalle diverse professionalità, mancherebbe la capacità di far sentire vivo il corpo ecclesiale che edifica la società come il lievito nella pasta.
Comune è, o dovrebbe essere, lo stile di azione, che consiste nel fare il bene per amore, con la consapevolezza che esso avanza e matura lentamente, seminando un clima di fiducia, di positività e di rispetto per le persone., in un rapporto di dolcezza e di serena e docile accoglienza reciproca.
Questo stile richiede un esercizio continuo di relazione umile e caritatevole nei confronti delle altre sorelle nel monastero, ma lo stesso metodo è richiesto e condiviso con quanti sono al servizio della informazione.
Piuttosto che ferire ulteriormente una società già abbondantemente fondata sulla aggressività e sulla paura, è opportuno far conoscere e promuovere le numerose positività presenti sul territorio, che edificano la società e costruiscono una cultura fondata sulla misericordia.
Diffondere il bene perché il Signore possa moltiplicarlo. Siamo grati a entrambe le vocazioni perché a loro modo sono un segno della fecondità di Dio e della sua fedeltà tra noi. Ci accompagni sempre la protezione di S. Francesco di Sales, mentre noi tutti ci affidiamo alle preghiere di queste nostre sorelle.
Vescovo Oscar - Monastero S.Maria della Visitazione